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Finanza sostenibile - Nuova misura UE

Il Parlamento europeo ha approvato una nuova direttiva sulla rendicontazione delle informazioni di carattere non finanziario.

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Ulteriori criteri per la tassonomia e norme di trasparenza per i fornitori di rating ESG

Dopo quelle del 2018 e del 2021, è arrivata una nuova misura UE sulla finanza sostenibile, che include nuove indicazioni per la tassonomia e per i fornitori di rating ambientali, sociali e di governance (ESG).

L’obiettivo è quello di utilizzare i vari strumenti del quadro finanziario sostenibile dell’UE per permettere, su base volontaria, a tutte le imprese di fare pieno uso della finanza sostenibile. L’iniziativa è rivolta in particolare alle imprese di piccole e medie dimensioni, specie quelle non quotate in borsa.

Con questa misura, si intende facilitare la transizione finanziaria, non solo per le aziende che hanno già solidi record di sostenibilità, ma anche per quelle che si trovano a diversi punti di partenza, con piani o obiettivi credibili per migliorare le proprie prestazioni di sostenibilità, poichè “la finanza sostenibile non riguarda solo le aziende che sono già verdi, è anche lì per aiutare le aziende che attualmente non sono conformi e che vogliono chiaramente passare ad attività più ecologiche”.

In dettaglio, la Commissione ha approvato quattro ulteriori criteri che contribuiscono in modo sostanziale a uno o più obiettivi ambientali della tassonomia diversi dal clima:

  1. uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine
  2. transizione verso l’economia circolare
  3. prevenzione e controllo dell’inquinamento
  4. tutela e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi

L’esecutivo comunitario ha anche adottato alcune modifiche mirate per la tassonomia del clima, con l’obiettivo di ampliare le attività economiche che contribuiscono alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, includendo i settori manifatturiero e dei trasporti.

Per quanto riguarda i fornitori di rating ESG, la Commissione ha presentato una proposta di regolamento che mira a migliorare l’affidabilità e la trasparenza delle attività dei fornitori attraverso nuovi principi organizzativi e regole sulla prevenzione dei conflitti di interesse. In particolare, la proposta prevede che i fornitori di rating ESG siano autorizzati e controllati dall’Autorità europea per gli strumenti finanziari e i mercati (ESMA).

Gli atti delegati sulla tassonomia saranno ora trasmessi all’Europarlamento e al Consiglio per un esame che potrà durare quattro mesi prorogabili di altri due. In caso di non opposizione delle due istituzioni, gli atti entreranno in vigore a gennaio 2024. La proposta di regolamento sui fornitori di rating ESG seguirà invece la consueta procedura di trilogo tra Commissione, Europarlamento e Consiglio.

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